Volete sapere come NON terminare un road trip in Sicilia? Beh, semplicemente, non approfittando di tutti gli aeroporti a disposizione ma muovendosi solo da uno.
Per un po’ di scelte impavide e suicide abbiamo deciso di arrivare a Palermo e, anche, di rientrare alla base ripartendo da qui. E così, nell’ultimo giorno della nostra vacanza (un sabato), invece di goderci come si deve la bellissima Catania siamo finiti a doverci fare quasi tre ore di automobile attraversando sì, paesaggi bellissimi ma la cui vista… ecco, avremmo tranquillamente rimandato a momenti differenti.
Andiamo con ordine: il risveglio, grazie alla mia salute, è ancora un po’ debole e così, per il secondo anno di seguito, ci tocca rinunciare a visitare una delle cose da vedere assolutamente in Sicilia: l’Etna. Peccato perché, effettivamente, avevamo fatto dei calcoli appositi per essere a Catania e non farci scappare un tour sul vulcano. Ma, pazienza, come già ho detto altre volte è meglio avere sempre un rimpianto o un qualcosa da dover ancora vedere, per poter avere più ragioni per tornare. Piuttosto, rimediamo aggiungendo un tassello che ci mancava: il Castello Ursino.
Mangiamo l’ennesima granita al volo e ci godiamo un’ultima passeggiata nel centro di Catania, oggi particolarmente vivo tra mostre di automobili antiche, matrimoni celebrati nelle centralissime chiese etnee, gente in giro per shopping, turisti ovunque.
Dopo aver raccattato armi e bagagli decidiamo quindi, in seguito, di spostarci subito verso la nostra meta, l’ultima: l’Aeroporto di Palermo. Nel farlo abbiamo una tappa obbligata: il piccolo comune di Carini, intervallo necessario se vogliamo mettere benzina ed evitare una mega iper super tassa sulla mancata riconsegna dell’auto a noleggio con il serbatoio non pieno. Così non ci facciamo mancare un giro nella piazza centrale, qualche foto, un pezzo di pizza e via, verso la fine.
Dopo poco arriviamo all’Aeroporto di Palermo: come già detto punto di arrivo e di fine della nostra avventura. Arriva quindi il tempo dei resoconti: anche quest’anno, come lo scorso, la Sicilia ha saputo sorprenderci piacevolmente in tutte le sue sfaccettature. Si tratta di una terra magica, con dei paesaggi incredibili, un lato selvaggio incontaminato e il calore della gente che cerca sempre di farti sentire a proprio agio.
Abbiamo visto spettacoli della natura che, contraddizione, fanno un po’ incazzare per quanto sono belli e per quel poco che sono valorizzati. Siamo riusciti a provare del cibo che non si conosce se non qui e anche questo, sì, fa decisamente arrabbiare perché ci sono materie prime che meriterebbero un risalto maggiore. Come lo scorso anno, ci siamo trovati in una terra che dietro ogni angolo nasconde qualcosa di bello, bellissimo cui non si dà però la giusta risonanza. Veniamo ai flop: tra strade sterrate, indicazioni sbagliate, istinto frequente e insito in tutti gli italiani di cercare di fregare il turismo, va detto che non sempre si può andare molto lontano. E tutto ciò è un vero peccato perché, sì, la Sicilia è uno dei posti probabilmente più belli di tutto il pianeta e merita decisamente di più che farsi ricordare per quelle sbavature che in un turista – soprattutto se straniero, immagino – possono rimanere più impresse che le cose belle, meravigliose, incantevoli nascoste in ogni anfratto di questa isola.
Cosa aggiungere, se avete letto tutti i post noterete che, in effetti, ci sono parecchie cose che non siamo riusciti a vedere: non solo le Isole Eolie, Pantelleria e Lampedusa che non erano preventivate ma anche le altre due Egadi (Levanzo e Marettimo), un po’ di cose sparse qua e là (come l’Etna), la zona di Messina, Gole dell’Alcantara, Giardini Naxos e tanto altro che ci teniamo per la prossima volta.
Perché sì, una prossima volta ci sarà: la Sicilia, di prossime volte, ne merita non una ma milioni.
Volete rileggervi tutto il nostro road trip in Sicilia? Qui le precedenti puntate che vi spiegano nel dettaglio cosa vedere in questa isola meravigliosa:
Giorno 1: Palermo, Cefalù
Giorno 2: Monreale, Castellammare del Golfo, Scopello
Giorno 3: Riserva Naturale dello Zingaro
Giorno 4: Tempio di Segesta, Erice
Giorno 5: San Vito Lo Capo, Trapani
Giorno 6: Favignana, Saline di Trapani
Giorno 7: Selinunte, Scala dei Turchi
Giorno 8: Valle dei Templi, Agrigento, Sciacca
Giorno 9: Porto Empedocle, Piazza Armerina
Giorno 10: Villa Romana del Casale, Caltagirone, Ragusa Ibla
Giorno 11: Modica, Scicli, Marina di Ragusa
Giorno 12: l’isola di Ortigia
Giorno 13: Arenella, Catania