Lo so lo so, ci sei già stato lo scorso anno. Però, obiettivamente, come si può mai rinunciare al fascino di una visita ad Ortigia?
Per chi non lo sapesse, l’isola di Ortigia costituisce la parte più antica della città di Siracusa, si trova nell’est della Sicilia ed è uno dei miei posti preferiti, in assoluto, di tutta l’isola. Sono decisamente più i motivi per tornare che quelli per saltare la visita, insomma.
La sensazione che ho avuto, arrivando da una parte diversa – quella più centrale della val di Noto – è una: basta cambiare provincia, città, una manciata di chilometri (una novantina in questo caso) e sembra davvero di trovarsi in un altro posto. La bellezza della Sicilia è (anche) questa: la versatilità, la capacità di adattarsi a tutti i palati e il fascino della diversità paesaggistica, cromatica, culinaria, generale. Ogni posto in Sicilia si differenzia in maniera inequivocabile dall’altro per mille ragioni che si noteranno davvero, davvero con poco. Ed è così anche nel passare dalla discreta altitudine della zona iblea a quella più marittima del siracusano. Certo, a proposito di mare: questa mattina ad accoglierci ne abbiamo trovato uno doppio, dato lo scroscio di pioggia notturno che a quanto ci sembra ha decisamente allagato le strade.
Tra i ricordi più positivi che ho dello scorso anno nella bellissima Ortigia c’è la cordialità della gente. Non vengo smentito. Ci sono poi i paesaggi sul lungomare, stupendi. Non vengo smentito neanche qui. E che dire poi delle cose da vedere a Siracusa ed Ortigia, quali la magnifica Piazza del Duomo, la fonte Aretusa, la Piazza con il Tempio di Apollo, i dettagli del Caravaggio, le stradine che portano da un capo all’altro dell’isola in una manciata di minuti. Non vengo smentito. Solo beh… duole dirlo ma il posto che lo scorso anno preferivo, per mangiare una straordinaria granita siciliana, ha cambiato gestione. Dettagli che ti feriscono il cuore e che porterai dietro con te, purtroppo.
Non ci scoraggiamo e, ovviamente, cercando dei sostituti all’altezza veniamo ripagati con la migliore della moneta: la cucina da queste parti del mondo è decisamente ottima e tra pesce, cannoli con la ricotta e cassate e – sì, anche – granite di mandorla, pistacchio e melograno, non rimpiangiamo più di tanto la scorsa estate. Certo, stavolta è autunno. Certo, stavolta non fa così caldo. Certo, di acqua stavolta ce n’è anche per strada oltre che per le spiagge (a proposito, ci si riuscirà a fare un bagno domani? Chissà).
Però diciamocelo, sinceramente: come fai a pianificare un road trip della Sicilia senza passare da Ortigia?
Per tutte le puntate precedenti dell’on the road siculo e per scoprire cosa non puoi perderti nella tua visita in Sicilia, ecco i link del diario di bordo:
Giorno 1: Palermo, Cefalù
Giorno 2: Monreale, Castellammare del Golfo, Scopello
Giorno 3: Riserva Naturale dello Zingaro
Giorno 4: Tempio di Segesta, Erice
Giorno 5: San Vito Lo Capo, Trapani
Giorno 6: Favignana, Saline di Trapani
Giorno 7: Selinunte, Scala dei Turchi
Giorno 8: Valle dei Templi, Agrigento, Sciacca
Giorno 9: Porto Empedocle, Piazza Armerina
Giorno 10: Villa Romana del Casale, Caltagirone, Ragusa Ibla
Giorno 11: Modica, Scicli, Marina di Ragusa