Il quinto giorno dell’on the road di Arrivederci Italia in Sicilia non può che toccare uno dei punti forti della bellissima isola: il mare. E cosa c’è di meglio che un tuffo a San Vito Lo Capo?
“Cosa ti manca della Sicilia?”
“U scrusciu du mari.”
Andrea Camilleri
La giornata inizia, va detto, un po’ tardi: tra qualche acciacco e la necessità di fare della spesa, ci si muoverà da casa solo nel post pranzo inoltrato. La lista delle cose da fare, oggi, recita a caratteri cubitali: mare. Sarà il tempo abbastanza clemente da permettercelo? Nì ma procediamo. Direzione impostata: San Vito Lo Capo.
Sulla strada realizziamo una piccola sosta presso Macari, distante una manciata di chilometri dal nostro punto di arrivo. Scenari da favola, talmente incredibili che un’area apposita della superstrada è realizzata solo per permettere alle macchine di fermarsi e scattare foto sul Belvedere. Su questo punto ci torneremo più tardi perché sì, ve lo dico, alcuni scatti realizzati al tramonto meritano veramente (pur non potendo, uno scatto, neanche in maniera minima rispettare ciò che era davanti agli occhi in quegli attimi).
Torniamo a noi: automobile, San Vito Lo Capo, go! Ad accoglierci come dicevo prima, la piacevolezza di un mare più che mosso e bandiere rosse in uno dei vari stabilimenti privati del litorale. Ma ovviamente non sarà questo a fermare intrepidi eroi che, nonostante un certo venticello, decidono comunque di bagnarsi rischiando la salute (quale?) e sfidando onde dotate di una discreta forza. Un panorama stupendo con il promontorio che è quello che porta poi alla Riserva Naturale dello Zingaro, regala uno scenario straordinario al tempo passato sulla battigia. Quindi un giro tra le bancarelle presenti, peraltro è periodo di Cous Cous Fest e ci sono dei buoni odori nell’aria (sarebbe un peccato essere raffreddati e non sentire il minimo odore e/o sapore proprio adesso).
Come potete vedere dalla foto beh, si è fatta una certa ora, riprendiamo armi e bagagli e ci dirigiamo verso casa. Tutto ciò non prima di una discreta riflessione personale: tutto bello, bellissimo, ma quanto mi mancano da 0 a 1000 le dune delle spiagge del Salento? A dirla tutta non ho moltissimo tempo per ragionare su questioni numericamente così astratte perché sul ritorno, con il tramonto che incombe, ci andiamo a imbattere nuovamente nella zona di Macari con il belvedere di cui dicevo poco fa. E ciò che vedevo era più o meno così:
Perdonatemi: credo la foto non renda DAVVERO l’idea di quanto suggestivo possa essere questo paesaggio ma vi garantisco che con qualche filtro di Instagram (a proposito, siete già diventati followers?) farò del mio meglio.
Pit stop a casa e poi decidiamo di fare quello che ancora, in due giorni di Trapani, non abbiamo fatto: visitare Trapani. Ci dirigiamo verso il centro e proviamo un po’ di cibo tipico: arancine, crema al pistacchio, insomma tutta roba seria. Mi rendo conto, peraltro, che Trapani mi ricorda immensamente la mia città, Taranto: lungomare, chiese carine e ben illuminate nel centro, stradine vive affiancate ad altre totalmente assopite e quel fascino démodé così tipico delle città del Meridione. Poi capisco la vera, profonda, inconfutabile ed enorme differenza tra le due città: i locali di Trapani hanno i menu scritti in inglese.
Chiudo questo post con uno scatto realizzato presso la Cattedrale di Trapani, dedicata a San Lorenzo Martire. Avrei preferito una chiusura più fantasiosa e simpatica ma devo andare: non ho vespe in stanza ma vi assicuro che il ronzio delle zanzare è altrettanto poco piacevole.
Per le precedenti puntate del road trip in Sicilia, ecco i link:
Giorno 1: Palermo, Cefalù
Giorno 2: Monreale, Castellammare del Golfo, Scopello
Giorno 3: Riserva Naturale dello Zingaro
Giorno 4: Tempio di Segesta, Erice