Otto anni e un ristorante italiano a Madrid: la storia di Davide

Oggi abbiamo intervistato Davide, un ragazzo che vive a Madrid da anni: qui ha infatti deciso di studiare e poi dedicarsi alla gastronomia, aprendo un ristorante tutto suo.

Innanzitutto parlaci un po’ di te: chi sei?
Sono Davide, crotonese mezzo napoletano di 32 anni (33 a maggio). Dopo una serie interminabile di perdite di tempo mi sono stabilito e stabilizzato a Madrid, dove da due anni gestisco e lavoro per La Casa dei Pazzi, il ristorante che ho aperto con due soci, Andrea e Marcello.

Perché decidesti di lasciare l’Italia?
Finite le superiori decisi per inerzia di continuare gli studi e di provare a farlo a Napoli, ingegneria navale: pessimi risultati e rabbia repressa per anni. Non sono mai stato un bravo studente e, soprattutto, non sono stato mai costante nello studio. Mettiamoci anche un caratteraccio che contrasta con chi si vuol sentire superiore, senza dimostrare di esserlo… la svolta avviene nel marzo 2008 con il fantastico “idoneo ma non vincitore” come risposta alla richiesta dell’erasmus. Per fortuna i rinunciatari furono molti e si aprì la possibilità dei 12 mesi a Madrid. Sapevo che quella sarebbe stata una possibilità piuttosto che un’esperienza. Otto anni dopo mi ritrovo con il ristorante, non laureato ma contento.

Com’è la vita a Madrid?
Il cielo di MadridA Madrid vivo bene anche se mi piace dire che si vive bene. Si tratta di una città molto vivibile e comoda: vivo, lavoro, dormo e frequento gente come se fossi in un paesino. Mi piace che la tipa del bar dove faccio colazione mi prepari il caffè espresso senza elargirmi tutta la sua energia mattutina perché sa che sono un burbero incomunicabile appena sveglio… però il pomeriggio sono più simpatico. Mi piace che il fruttivendolo che rifornisce il ristorante mi chieda che ne penso del Real Madrid o che il mega avvocato che ho come cliente s’informi sulla visita dei miei genitori a Natale. Mi sembra tutto più semplice qui.

Tu vivi da anni a Madrid… c’è qualche evento o personaggio curioso che potresti raccontare della capitale spagnola?
Non ho un evento o una persona in particolare, me ne son successe molte e molte altre le ho schivate con una finta a destra e scatto a sinistra. Anche se Murfi è un gran personaggio… chiedete di lui in qualsivoglia bar di Malasaña (quartiere di Madrid dove vivo), ve ne racconteranno delle belle.

E se invece fossi rimasto in Italia dove saresti ora?
Molto probabilmente non sarei più nel napoletano, quella città mi ha dato tanto ma mi ha anche tolto parecchio; non faccio del semplicismo e non sono razzista anzi, ho una gran pena nel cuore perché ancora non ero formato, non ero pronto ad affrontare la mia maturità e quindi non ho apprezzato appieno il grande ambiente del Sud. Direi zona della Toscana, zone di mare, forse anche Torino.

Sono passati ormai 8 anni dalla tua “svolta”: sei felice della scelta fatta?
Sono felice e sono orgoglioso della mia scelta: per troppo tempo nella mia vita mi sono lasciato trascinare dall’inerzia di alcune scelte che non mi appartenevano solo perché non ho avuto il coraggio di fermarmi e pensare. Ora sono sereno, sono felice e sento che le persone che mi stanno accanto riescono a percepire questo mio stato d’animo.

Ringraziamo Davide per la cortesia e, se vi trovate a passare da Madrid con voglia di ottimo cibo italiano, non esitate ad andare a trovarlo al suo ristorante La casa dei Pazzi!

La casa dei pazzi, ristorante italiano a Madrid