Perché Arrivederci Italia? La risposta non è così semplice in effetti, o almeno non quanto lo sia la domanda, che raffigura un quesito che alberga la mente di tante – forse troppe – persone a tal punto da doverlo, di diritto, considerare un dubbio generazionale. Molti di noi si sono trovati nella condizione di dover abbandonare il proprio paese d’origine, l’amata terra italica. Le ragioni dell’abbandono sono molteplici: insoddisfazione lavorativa, impossibilità di trovare qualcosa di consono e adeguato a sé o alle proprie capacità, competizione non sana ma viziata da rapporti di nepotismo eccetera eccetera.
Ad oggi, il numero di persone italiane regolarmente residenti all’estero (censite attraverso l’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) è di quasi 5 milioni di unità. A questi bisogna aggiungere i tanti che sono ancora iscritti alle liste di residenza in Italia: tra questi ad esempio lavoratori stagionali, studenti erasmus, viaggiatori perenni e persone che decidono comunque di mantenere la loro appartenenza civile ai comuni italiani.
Le loro storie sono tutte l’una diversa dall’altra ma, molto spesso, trovano alcuni fondamenti simili nella già citata insoddisfazione crescente che si finisce a provare quando sono più le porte a chiudersi che i portoni ad aprirsi.
Di blog e di racconti in giro per il web ne troverete a migliaia. Idem per quanto riguarda consigli, idee e suggerimenti utili.
Arrivederci Italia prova, nella sua semplicità, a offrire qualcosa di diverso da quanto è già presente sulla rete, cercando di unire l’utile al dilettevole: raccontando i perché abbinati al come, le ragioni dell’emigrazione fuse con quanto si trova nella terra dove si decide di andare a cercare fortuna, si immola nel tentativo primario di far sorridere chi legge e dare forza a chi, eventualmente, sarà costretto ad abbandonare il proprio amato paese.
Quell’Arrivederci – che è un arrivederci e non un addio – è perché daremo spazio anche a chi decide di andar via solo per poco tempo o a chi, alternativamente, decide di non andarsene mai.
Perché se è vero quello che recita uno dei motti di questo sito, ossia che il futuro è un viaggio, è anche vero che non è possibile affrontare codesto viaggio senza pensare che quello che ci accoglierà al nostro atterraggio possa essere altrettanto bello, se non meglio, di ciò che stiamo lasciando. Perché emigrare è difficilissimo, anche se pochi lo capiscono, e capire il bello di ciò che c’è “dall’altra parte”, potrebbe renderci la scelta più facile e far apparire un sorriso in un viso solcato dalle lacrime.
Arrivederci Italia proverà a fare questo. Se ci riuscirà, lo decideranno i lettori.